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MINIERA
DEL RUGÈT E DINTORNI (GRAVERE, TO) |
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PROGRAMMA
DI RICERCA E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO |
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Itinerario BELLINUS ▼
Miniera del Rugèt e dintorni. I dintorni della miniera (pieghevole) Percorso
intitolato a Bellinus, lapicida,
perito edilizio del tribunale e perito minerario operante a Susa tra 1294 e
1302, coadiutore fra l’altro dei minatori fiorentini incaricati nel 1300-1302
di cercare miniere in val di Susa. Lunghezza complessiva (solo andata): 4.334 m. Dislivello: 200 m. Difficoltà: F. Parcheggi: BERNARD (693 m, area picnic), ARMONA
(790 m), CEVRA (850 m). Punti di osservazione ARNODERA
(700 m). GORETTO
(776 m). La fascia di pendio ben esposta a solatio che fiancheggia la base
delle pareti rocciose delimitanti a Nord il Colle di Montabone (792 m) forma
un paesaggio di grande interesse storico-ambientale, con diffusa presenza di
terrazzamenti agricoli e viticoli, in cui sono inglobati ripari sotto roccia
murettati, utilizzati in passato come depositi, alcuni con date incise del
XVIII secolo. Il toponimo Goretto/Gorèi/Gurèi, indicante la presenza di un
saliceto (francoprovenzale goure =
salici rossi, i cui vimini servivano per legare le viti) e ancora registrato
sul posto nel 1950 dal geografo C.F. Capello (► Colle di
Montabone), compare già nel Catasto
Rabbini sui due lati della odierna strada da Refornetto
ad Armona, a cavallo del Colle di Montabone, ma si può fare risalire sino al
medioevo: un documento del 1349, concernente l’affitto, da parte di Martino
Giusto di Susa, a Michele Pascale di Gorreto di un prato e di una casa siti «in Gorreto», contro la corresponsione
annua di 16 Soldi (= 1 Lira e 4 Soldi) e di un sestario (= circa 44 litri) di
castagne, dimostra fra l’altro l’esistenza di un abitato oggi scomparso. ARMONA
(816 m). Borgata interessante per la struttura edilizia, caratterizzata da un
viottolo coperto percorso da una gora parzialmente protetta da lose che
sfocia all’esterno in una fontana. Nel quartiere Nord-Ovest spicca un
imponente edificio civile con muro a scarpa databile fra XV e XVI secolo.
Sull’altro lato della medesima via, al piano seminterrato di una casa, un
concio lapideo sagomato a compasso e rifinito a scalpello funge da
finestrella accanto a una porticina lignea, in un muro in pietra malamente
rinzaffato di recente: la qualità del pezzo, incongrua con il resto
dell’edificio, fa pensare al reimpiego di un elemento di pregio proveniente
da una costruzione tardomedievale. Discosta dall’abitato, verso Ovest, la
cappella dell’Annunziata, con data 1847 dipinta sul frontone, unisce alla
grande semplicità architettonica alcuni pregevoli arredi interni. Splendida
vista sul Rocciamelone (3538 m). |
ORSIERE
(800 m). Il Catasto
Rabbini (1861-1862) registra una regione denominata Orsiere,
corrispondente a un’altura terrazzata artificialmente, situata a Est di
Armona e sovrastante Arnodera, rasentata sul lato Nord dalla mulattiera che
collega le due borgate. Alla sommità dell’altura si innalza il basamento in
pietra a secco, in muratura piena, di una costruzione a pianta quadrangolare
(poco più di 3 m di lato), in parte fondata su roccia, oggi mascherato dalla
vegetazione e ridotto all’altezza di 1.3 m fuori terra (per trovarlo, dalla
periferia Est di Armona seguire l’allineamento dei pali telefonici sino a due
grandi alberi morti ricoperti di edera); vi sono in opera blocchi lastroidi
con solchi di cavatura o di sbozzatura obliqui, a distanze regolari sulle
facce verticali. Data la posizione dell’altura, a piombo su di un alveo
incassato che un tempo drenava le acque del torrente Gelassa (►
La Mura), potrebbe trattarsi dei resti di una torretta di avvistamento. È
ipotizzabile una derivazione del toponimo dal medievale Orcherie (passando per *Orcerie
e *Orserie), legato alla miniera
scoperta nel 1299-1302 da Columbetus
Murator (►
Itinerario COLUMBETUS). VIGNOLA
(871 m). La vallecola che sale da Armona coincide con uno dei più antichi
alvei abbandonati dal torrente Gelassa nella sua lunga storia di cambiamenti
di percorso dovuti in parte a sovralluvionamento e in parte agli interventi
di regimazione operati dall’uomo (► La Mura). Il
toponimo deriva probabilmente da vineola,
‘piccola vigna’. L’area è connotata da un paesaggio suggestivo e di pregio
storico-ambientale, con terrazzamenti, alveari, prati e frutteti, tra cui
noceti, che si stagliano contro uno sfondo di rupi tormentate. In un nodo
viario a X confluiscono itinerari provenienti da Armona, Bastia, Alteretto e
Losa e dalla zona del Rugèt. Sul quadrivio insiste un oratorio ospitante una Crocefissione del pittore Tino
Aime. Per raggiungere da qui la miniera del Rugèt si percorre una pista
sterrata tra i boschi che si ricongiunge con l’ CEVRA
(850 m) MINIERA
DEL RUGÈT (862 m) ►
la miniera (pannello didattico) ►
i dintorni della miniera (pannello didattico) ▼
Miniera del Rugèt a Gravere (sommario della guida e dati per ordinarla
all’editore) ▼
Miniera del Rugèt e dintorni. La miniera (pieghevole) |
Itinerario
Bellinus ► itinerari Columbetus e Bellinus
(pannello didattico nel
parcheggio Bernard) ► itinerari Alliaudus e Johannes
(pannello didattico nel
parcheggio Bastia) |
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